Epoche passate ed antiche impalbabili tradizioni senza tempo impregnano le stradine ed i vicoletti di Cuzco (o Cusco). E tutt’ora Plaza de Armas, cuore dell’impero Inca, non tralascia di mettere in mostra tutti gli splendori del suo glorioso passato, sia precolombiano che spagnolo.
La festa pagana del Sole di Inti Raimi, offre lo scenario delle principesse amazzoniche, guerrieri, scolari e suore. Così come la processione del crocefisso, 26 chili di oro zecchino, guarnito di gemme preziose, riporta alle antiche usanze di una storia indelebile che trova ancora il suo massimo fulgore ne el Señor del Los Temblores, Signore dei terremoti, e protettore dalla terribili calamità naturali. Ma se le case di Cuzco non crollano il merito è soprattutto delle imponenti mura che circondano la città: macigni possenti ed enormi, squadrati dallo scalpello di pietra dura di artigiani ignari del metallo, pietre inamovibili che si reggono insieme senza malta, in un incastro di perfetta aderenza dove non passerebbe neanche uno spillo. Del resto l’arrivo a Cuzco è di per se un evento mozzafiato; non appena scesi dall’aereo, al centro della conca andina, vi aspetta il “soroche”, il male di altitudine, evento questo che a 3400 metri di altezza non è banale avvertire. A poco a poco ci farete il callo, e certi hotel di Cuzco vi offriranno l’ossigeno.
Cuzco è certamente l’unico posto al mondo che letteralmente vi lascerà senza respiro.