Un po’ per esperienza diretta e un po’ per raccontato… vorrei condividere alcune notizie curiose sul Natale in vari paesi, culture e tradizioni…
Se voliamo a Tokyo, l’agglomerato più grande del mondo, quindi pieno di contraddizioni, vediamo che il Natale ha assorbito l’aspetto commerciale e culturale europeo ed americano. Questo ha portato ad alcune situazioni che sono state definite ‘blasfeme’ quali l’allestimento di presepi con personaggi orientali e il Babbo Natale crocefisso in vendita nei mercati artigianali.
Torniamo nel vecchio continente per trovare a Dublino le suggestioni della tradizione: rappresentazioni teatrali in strada, concerti, presepi, cori e narrazioni della natività. Di matrice cristiana e balli tradizionali e le canzoni sono in piccole e grandi città e, anche qui, come nella tradizione anglosassone, calze appese ai camini, luci e canzoni popolari, Babbo Natale che porta i doni, dolci e cibi tradizionali. Ma particolare è l’usanza irlandese della cacia allo scricciolo il 26 dicembre. Secondo la tradizione Santo Stefano, nascosto dietro a un cespuglio per fuggire ai suoi torturatori, fu tradito da uno scricciolo che volò proprio nel suo nascondiglio. Ogni anno pertanto gruppi di uomini fingono di dare la caccia e catturare questo uccellino per poi portarlo, legato ad un bastone, di porta in porta cantando e facendo l’elemosina.
Anche a Mosca Santo Stefano era l’occasione di una particolare tradizione: venivano organizzate feste per i fidanzati nelle piazze dei villaggi con lancio di fiori e frutta; un po’ come da noi il lancio del bouquet della sposa nel giorno del matrimonio. Il giorno di Natale poi le ragazze in Russia salgono le scale piolo per piolo (alternando un sì e un no, un po’ il nostro sflogliare la margherita con ‘m’amam – non m’amam) per sapere se il fidanzamento è vicino
Ora spostiamoci in Australia, una delle prime a festeggiare per il fuso orario. Natale arriva a Sydney nella stagione più calda, in spiaggia o sotto l’ombrellone: ciò non toglie che la tradizione inglese sia rimasta praticamente intatta: la famiglia si riunisce per preparare il doce natalizio come tradizione di solidarietà e propiziatorio per un buon nuovo anno, si gustano menu tipici dei climi rigidi e anche Santa Klaus arriva con la sua slitta trainata da renne
Vorrei concludere con l’America Latina. In Messico, ad esempio, i 9 giorni che precedono il Natale (chiamati las navidades) sono l’occasione di celebrazioni religiose in tutte le chiese. Questi 9 giorni stanno a simboleggiare la gravidanza di Maria. A conclusione di questo perido inizia una breve rappresentazione : una coppia (Giuseppe e Maria) bussano ad una porta chiusa tenendo una candela accesa in mano. Giuseppe e Maria sono alla ricerca di un ricovero. Dopo qualche indugio i padroni di casa offriranno ricovero alla stanca coppia.
In Brasile le differenti culture, frutto delle immigrazioni dall’Africa e delle colonizzazioni cattoliche hanno portato a forme religiose molto particolari che mettono in relazioni santi cristiani e gli spiriti delle religioni africane.
Spero che qualcun altro aggiunga presto altre curiosità…