Ad Ivrea la specialità della casa è la battaglia delle arance istituzionalizzata sin dal 1808, che rende unico e speciale lo Storico Carnevale di Ivrea. Nei tre giorni di carnevale, si svolge ogni anno la tradizionale sfilata con elementi di novità, ma sempre rispettando due elementi saldi dalla sua tradizione: la battaglia delle arance e la sfilata del corteo storico.
Per chi ci va per la prima volta è meglio conoscere la tradizione storica in cui affonda le origini la famosa battaglia delle arance. Dal medioevo una leggenda narra che il barone tiranno Arduino affamava Ivrea, l’antica e augusta Eporedia, riservando per sè solo ricchezza e onore. Venne però scacciato dalla città grazie alla coraggiosa ribellione di Violetta, figlia di un mugnaio che, promessa sposa a Toniotto, non volle sottostare alla legge dello ius primae noctis scatenando la rivolta popolare dei Tuchini, i veri popolani. Nella battaglia delle arance, il popolo, rappresentato dagli aranceri a piedi, combatte a colpi di arance l’esercito del tiranno feudatario rappresentato dai tiratori, protetti da maschere e armature, su carri trainati da una quadriglia di cavalli.
Bisogna infatti sapere che in quell’epoca ad Ivrea l’arancio era un frutto molto esotico, simbolo del privilegio dei padroni e dei potenti. Fin qui la storia, il resto è carnevale. Adesso sappiamo perché il personaggio principale del carnevale di Ivrea è la mugnaia Violetta, l’eroina del popolo, la cui identità rimane ignota fino all’ultimo.
Insieme a lei tanti altri personaggi: il generale, il podestà, i credendari, il sostituto gran cancelliere, i pifferi e tamburi, la scorta d’onore della mugnaia, gli alfieri con le bandiere dei rioni, gli abbà e naturalmente gli aranceri a piedi e quelli sui carri da getto. Sono questi ultimi quelli che si divertono di più: 9 squadre di aranceri a piedi e 44 carri, ogni piazza una battaglia, montagne di cassette e tonnellate di arance da scagliare gli uni contro gli altri.
Per evitare di trasformarsi in una spremuta il rimedio esiste. Con il berretto frigio o qualsiasi altra cosa rossa sarete intoccabili. Per andare sul sicuro basta non gettarsi nella mischia. Un balcone protetto da una rete, con affaccio diretto su Piazza di Città, davanti al municipio, sarà il vostro rifugio. Al di là del problema sullo spreco delle arance, il Carnevale di Ivrea è spettacolare, emozionante, informale, assolutamente non pericoloso e anche piuttosto economico: si paga 5 euro per l’entrata. La battaglia delle arance è solo il culmine dello Storico Carnevale di Ivrea, i cui rituali iniziano subito dopo l’Epifania e coinvolgono l’intera città. Un evento unico e imperdibile da vedere almeno una volta nella vita.
Per tutte le informazioni sul programma, visita il sito ufficiale dello Storico Carnevale di Ivrea: http://www.storicocarnevaleivrea.it
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